Max Manfredi  – Dremong

Il nuovo album di Max Manfredi si intitola “Dremong”, brani nuovi e altri antichi che vedranno la luce con una veste volutamente “vintage”.
“Dremong” l’orso tibetano totem dell’album è un inquieto ed inquietante essere dal carattere – tradizionalmente – malvagio e che tende spesso ad alzarsi sulle zampe in posizione eretta, simile agli Umani, tanto da aver dato origine, secondo alcuni, alla leggenda dello Yeti, l’Abominevole Uomo delle Nevi. Un orso imprendibile che abita le altitudini e le solitudini himalayane, e ogni tanto si mostra al consesso umano…
Un album, questo “Dremong”, dove l’inquietudine è musa ispiratrice per quattordici canzoni senza tempo. I suoni delle tastiere vintage si sposano con quelli della chitarra classica, della chitarra elettrica, di strumenti tradizionali come il glockenspiel, la concertina, gli orientali gu-qin e go-zen, i flauti, il violino,  la batteria, le percussioni e il basso fretless.
“Dremong” è un disco trasversale:  progressive solo nei timbri, nostalgico della world music europea, affamato di accenni rock. In sostanza, è un album fatto da musicisti, con canzoni originali e inconfondibili, realizzate con passione artigianale senza imposizione di confini. Se infine di stile bisogna parlare, ecco lo stile “Dremong”!

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  1. Intro Dremong
  2. Dremong
  3. Disgelo
  4. Diadema
  5. Notte
  6. Finisterre
  7. Rabat Girl
  8. Piogge
  9. Inutile
  10. Sangue di Drago
  11. Il negro
  12. Sestiere del molo
  13. Anni Settanta
  14. Le castagne matte

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